mercoledì

Matteo Sciaboletta


 Appartiene a quell' Italia che scappa nel momento del bisogno. Come fece il Re d'Italia che in piena guerra nel '43 scappò precipitosamente a Brindisi abbandonando la Capitale. Lasciando Esercito, Pubblica Amministrazione, e il suo "amato" popolo, senza ordini, senza Governo e alla fame.

Figuriamoci una equipe medica che sta operando un paziente, e uno di loro che se ne va. O un infermiere che lascia il suo posto. 

Fa pure il paio con Spadolini, Ministro della Difesa, che in piena crisi militare e politica con gli Stati Uniti  (base di Sigonella) si dimise.

Ora, di personaggi come lui se ne può fare volentieri a meno, ma c'è un momento nel quale non si può scappare, si deve restare, non foss'altro perchè è con disciplina ed onore che si esercitano le cariche pubbliche, proprio quelle politiche.

Aprire una crisi senza una prospettiva politica chiara che senso ha? Rallentare i programmi attuativi a che serve?

Il Re veniva chiamato "sciaboletta" perchè era basso di statura e la sciabola d'ordinanza gli strisciava per terra indecorosamente. Pensarono di accorciargliela e da sciabola diventò sciaboletta.

Matteo Sciaboletta è molto basso di statura politica, non ha una strategia e nonostante si sforzi non ha neppure delle idee utili al Paese. Continua a ripetere le stesse cose prive di senso, il MES (che pochissimi sanno cos'è, neppure lui,) mettere tutti i soldi del Recovery Plan/ Next Generation in progetti innovativi lasciando indietro tutto il resto (come se tutto il resto non pesasse sulla stabilità finanziaria del Paese). E pretende che i suoi alleati le condividano. Forse ancora traumatizzato dal Referendum, crede di essere ancora a capo di un governo senza alleati, senza coalizione. E pensa di potere fare come gli pare, ignorando che i suoi ministri sono chiamati a prendere decisioni collegiali, non ad imporre il loro punto di vista agli altri.

E' uno che non sa decidere insieme agli altri, collegialmente, e vuole le cose "o tutto o niente". E niente si ritroverà, perchè nessuna delle sue idee farlocche avrà mai più la probabilità di essere discussa tra forze politiche.

Adesso vediamo che succede. La palla passa a Mattarella. Il Paese ha bisogno di punti di riferimento certi, anche solo per ragioni psicologiche. Conte è, in uno dei periodi peggiori della storia della Repubblica, il più popolare. Ma anche molto capace rispetto alle possibili alternative di mezze calzette tardo medievali come Cassese, Cottarelli, Monti, Draghi.

martedì

Team Studio: Bufale referendarie

Team Studio: Bufale referendarie: Non voglio convincere nessuno. Vorrei solo togliere di mezzo delle  informazioni non corrette che  parte della  retorica politic...

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